L' East End è forse uno dei quartieri londinesi più trascurato dai turisti italiani. Io stesso devo ammettere di non passarci spesso, ritenendo, forse erroneamente, che i pochi gorni a disposizione, siano meglio spesi nel vedere altre zone da me più amate. Invece, c'è chi dice, come nell' articolo sotto riportati di Auggias, che, per vedere la vera Londra, bisogna recarsi proprio nel East End. Siamo alle porte della City, a est di Londra, in una delle aree un tempo più degradate della città e oggi considerata quartiere alla moda ma soprattutto luogo di forte speculazione edilizia, in vista della espansione della città e rimodernamento previsto per i prossimi 10 anni. E' a est che è stata individuata l' area per i cantieri edilizi che sorgeranno in occasione delle Olimpiadi del 2012.
Ecco parte del
capitolo dei " I Segreti di Londra" di Auggias
dedicato completamente all' East Side.
" L'East side contraddice l' immagine stereotipa della città,
graffia la superficie patinata del luogo comune, restituisce
Londra alla sua lunga storia controversa e drammatica, fatta di
gloria e denaro, ingegno e baldanzosa ostinazione, ma anche di
molte lacrime e di sangue".
E ancora: " Chi vuole realmente conoscere Londra dovrebbe
incominciare dall' East Side; è come se l' East Side ponesse il
resto della città in prospettiva, mostrando da quale passato
emerge ciò che vediamo altrove.
Proprio perchè meno soggetto alla speculazione edilizia ( fino a
oggi), L'East Side ha conservato una stratigrafia distesa nel
tempo, fatta di grandi scenari e minuti dettagli, scorci segreti
e vie che sembrano banali a chi non sa scorgere l' occulto
messaggio.
Quando si guarda qualcosa ciò che conta, ancor più dell' oggetto
guardato è la qualità dello sguardo ( Elstir). Visitare un luogo
significa andare al di là delle apparenze e delle ovvietà, cercare
di suscitare l' eco delle ricordanze che vi si sono addensate
leggendolo, come suggeriva Leopardi, non solo con i nostri occhi
ma anche con quella capacità immaginativa di suscitare fantasmi e
di far giungere lo sguardo al di là della superficie delle cose.
Tutta la zona Est di Londra è stata da sempre rifugio di
immigrati che lavoravano nelle fabbriche che quì proliferavano.
Ci sono passati gli ugonotti francesi, abili tessitori, , gli
immigrati del bengala, gli ebrei in fuga dal resto d' Europa.
Resti di quel passato di miseria e disperazione per migliaia di
operai e rifiggiati si possono vedere in ogni angolo e in ogni via
dell' East Side. Per es. al numero 9 di Brune Street troviamo la
Jewish Soup Kitchen,
dove,
dal 1902 si distribuiva la minestra calda ai poveri.
Oppure i Peadbody Buildings, gli alloggi per i poveri, sani
e dignitosi.
O ancora al n° 19 di Princelet street ( traversa di Brick Lane),
troviamo al Spitalfields Heritage Centre, edificio del 1719
costruito per i setaioli ugonotti, con il suo interno ancora
intatto e pieno di storia. a Brick Lane c'è un altro edificio
importante per la storia di Londra, la grande Moschea di
Spiatfield ( London Jamme Masjid) a testimonianze del fatto
che Londra da sempre è stata meta dell'immigrazione araba. Anche
questo edificio, come tanti in città, ha passato diverse fasi di
vita. E' stato costruito nel 1742 come cappella per gli Ugonotti
francesi; agli inizi del secolo divenne un centro di
"reclutamento" cristiano, dove si offrivano 50 sterline a ogni
giudeo disposto a trasferirsi di quartiere e di religione.
Passeggiando per Brick Lane si viene salutati da uno striscione che recità " Benvenuti a Banglatown", questo a rimarcare che tutta la zona è sempre stata abitata da immigrati; dai primi ugonotti francesi, agli irlandesi, agli ebrei e ora in modo particolare da Indiani e Pachistani.
L' East End è anche ricca
di interessanti opere architettoniche, come il mercato vittoriano
di Spitafields, la Christ Church di Hawksnoore o gli edifici
georgiani di Fournier street.
La Whitechapel Gallery è un' istituzione culturale
per l' arte contemporanea di Londra.
L' East End, oggi, è il vero palcoscenico della scena artistica londinese, con gli atelier dei giovani artisti, le gallerie d' avanguardia e i locali alla moda.
Inoltre, tanti mercatini molto interessanti, si trovano proprio in questa zona.
Ecco alcune delle attrattive da non perdere della zona, sempre partendo dal principio che , tutto serve a immergersi in un quartiere particolare come quelli delimitati dall' East End londinese.
Spitalfields (
metro Liverpool Street) prende il nome dalla Chiesa di St.Mary
Spital, che in epoca medioevale fungeva da ospedale. Tutta la zona
iniziò a popolarsi nel XVII secolo. Oggi Spitalfields è famosa per
il suo mercato di frutta e verdura, uno dei più antichi della
città, ricostruito nel 1856.
Il mercato è aperto tutta la settimana con le sue bancarelle dai
mille colori di frutta e verdura. Particolarissime le bancarelle
dedicate al cibo organico e delle antichità, del venerdì e della
domenica.
Poco più avanti a
Spitalfields Market, troviamo la Christh Church, una
delle chiese costruite sotto il Fifty New Churches Act promulgato
dalla regina Anna nel 1711 come antidoto alla caduta morale della
nazione. Presenta un imponente portico toscano e la guglia a
spirale, opera di Nicholas Hawksmoor.
A giugno si possono vedere e ascoltare i bellissimi concerti di
musica classica, quì ospitati in occasione dello Spitalfields
Festival.
Continuando a camminare,
sbucchiamo su Brick Lane, così chiamata per le fornaci che
fornirono i mattoni per la ricostruzione di Londra dopo il grande
incendio del 1666.
Oggi Brick Lane è diventata il cuore della comunità bengalese, che
ha rimpiazzato gli ebrei nella metà del secolo scorso.
La sinagoga in Henrage Street è diventato un supermercato di cibo
asiatico.
La Christ Churc Primary School appartiene alla scuola inglese ma
la maggioranza degli alunni è di religione musulmana, mentre la
stella di David sulla porta testimonia del passaggio della
comunità ebrea.
Il mercato di Brick Lane della domenica è uno dei più frequentati: multietnico, variopinto, ebreo, asiatico, musulmano, vende di tutto e si possono fare ottimi affari.
Se da Brick Lane proseguiamo verso sud, ci troviamo in Whitechapel Road.
Il nome deriva dalla
chiesa di St Mary, dipinta di bianco e denominata per questo St
Mary Whitechapel. Testimonianza delle tendenze politiche passate
della zona è la "Freedom Press" piccola libreria anarchica in
Angel Alley, accanto alla Whitechapel Gallery. Quì William Booth,
a metà 800, fondo l' Esercito della Salvezza.
Sempre in zona, all' angolo con Fulbourne street, venne
organizzato il V congresso del partito socialdemocratico russo.
La nuova East London Mosque si trova sull' altro lato della
strada, poco più a est della Whitechapel Art Gallery. Anche
quì si svolge l' immancabile mercatino
Per
quanto riguarda la più volte nominata Whitechapel Art Gallery,
la sua nascita si deve al reverendo Samuel Barnett e a sua moglie,
che nel XIX secolo, giungendo in quella che era la parrocchia più
degradata di Londra, si diede da fare per tirare sù il quartiere,
creando la Toynbee Hall, centro culturale dove il reverendo
organizzava mostre d' arte contemporanea.
Il reverendo riuscì a raccogliere i fondi necessari per la
costruzione di un edificio dove ospitare le mostre.
Venne inaugurato nel 1901 l' edificio Art Nouveau della
Whitechapel Art Gallery, che ancora organizza importanti mostre di
arte contemporanea, accompagnate da conferenze, film , visite
guidate e laboratori.
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